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 23. FIDANZATI (COMPORTAMENTI ECC)

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[Alberto]
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MessaggioTitolo: 23. FIDANZATI (COMPORTAMENTI ECC)   23.	FIDANZATI (COMPORTAMENTI ECC) EmptySab Apr 11, 2020 4:37 pm

Domande su comportamenti tra fidanzati

Caro padre Angelo,
avrei tanto bisogno di un chiarimento riguardo una questione che mi sta molto a cuore...la questione riguarda il comportamento da tenere fra fidanzati...
Le cito testualmente dei passi, su cui poi le farò le mie domande..."l'astenersi dai rapporti sessuali prematrimoniali non significa vivere il fidanzamento escludendo ogni espressività amorosa. Come già osservato, il silenzio erotico non è mutismo sessuale. La non pienezza del fidanzamento non è assenza di relazione. La peculiare relazione dei fidanzati non può e non deve escludere ogni forma di espressione corporea, che anzi è il luogo della conoscenza di sé e dell'altro sotto il profilo della sua capacità di vivere la dimensione erotica in termini non edonistici ma espressivi..."
"...Prudenza vuole che si evitino le situazioni in cui i gesti sessuali o il loro prolungarsi inducano, senza più possibilità di libera scelta, l'unione completa o l'autoerotismo di coppia"...
Per mia scelta io e il mio ragazzo non abbiamo rapporti...mi chiedevo...baci appassionati, il toccare il seno e il fondoschiena da parte sua possono rientrare in un discorso non edonistico ma espressivo? Faccio qualcosa di male, mi devo sentire in colpa se imposto così la mia relazione? Premetto che, anche se sono di indole passionale, riesco a controllarmi bene, riesco a guardare il mio ragazzo non con occhi passionali ma con una grande tenerezza, perché sono molto motivata dalla fede...mi dovrei sentire responsabile se lui invece vive la cosa più intensamente (capisce cosa intendo)? Insomma la questione è... sono io troppo rigida, data la mia ferrea coscienza che mi imporrebbe di non dar luogo a queste manifestazioni o è giusto che manifestazioni di questo tipo non ci siano? Mi sento in colpa anche verso il mio ragazzo, che mi vuole un gran bene e pur di non perdermi si adatta già al fatto di non avere rapporti...
Aspettando con ansia le sue preziose risposte, la saluto con affetto!
Laura
Risposta del sacerdote
Carissima Laura,
il primo passo che mi hai citato non è molto chiaro.
Lo riprendo frase per frase:
1. “l'astenersi dai rapporti sessuali prematrimoniali non significa vivere il fidanzamento escludendo ogni espressività amorosa. Come già osservato, il silenzio erotico non è mutismo sessuale”.
Questo è vero. Le espressioni amorose sono molte. Anche la sola puntualità agli incontri, il non turbare mai la gioia dell’altro è un segno di amore, portargli qualcosa... sono segni di amore...
2. “La non pienezza del fidanzamento non è assenza di relazione. La peculiare relazione dei fidanzati non può e non deve escludere ogni forma di espressione corporea, che anzi è il luogo della conoscenza di sé e dell'altro sotto il profilo della sua capacità di vivere la dimensione erotica in termini non edonistici ma espressivi...": questa seconda frase si presta ad equivoci. Parla infatti di dimensione erotica. Allora bisogna spiegarci.
Se per dimensione erotica s’intende un piacere sensibile, ma non genitale, va bene.
Se invece per dimensione erotica s’intende il coinvolgimento della genitalità, allora il magistero della Chiesa ricorda che l’esercizio della genitalità si realizza in un contesto vero solo all’interno del matrimonio, a motivo dell’ordinazione intrinseca della genitalità a suscitare la vita.
3. Tuttavia dal momento che l’Autore dice poi: "...Prudenza vuole che si evitino le situazioni in cui i gesti sessuali o il loro prolungarsi inducano, senza più possibilità di libera scelta, l'unione completa o l'autoerotismo di coppia" sono inclinato a pensare che intenda dimensione erotica nel primo dei significati che ho esposto, e cioè senza coinvolgimento genitale.
4. Sulle effusioni concrete mi dici che tu riesci a dominarti. Ma ti chiedi se devi sentirti in colpa se lui va oltre.
Qui dovete affrontare il discorso apertamente e aiutarvi esplicitamente a fare un cammino che risulti santificante. Perché, sebbene l’obiettivo prossimo del fidanzamento sia quello di conoscervi e di crescere nell’amore vicendevole, tuttavia l’obiettivo ultimo è quello della reciproca santificazione.
Questo traguardo va sempre tenuto presente. È alla sua luce che si comprendono tante cose e si comprende anche quanto sia bella e affascinante la via di Dio.
Da parte tua non devi offrire al fidanzato occasioni per insaccare nella sensualità la sua vita affettiva.
Il vostro amore mi pare così desideroso di essere bello e puro che merita di essere protetto con la massima cura.

Il coinvolgimento erotico nelle manifestazioni affettive tra fidanzati e la partecipazione ai sacramenti
Carissimo Padre Angelo!
La ammiro tanto e ammiro molto la sua precisione nelle risposte alle domande che le poniamo poiché sono molto esaudienti!
Innanzitutto volevo comunicarle e farle partecipe della mia felicità, infatti oggi mi sono riaccostato al sacramento della penitenza. Può sembrarle banale ma io provo una grandissima gioia quando mi rialzo e ritorno alla casa del Padre come il figliol prodigo!
Ora per l'ennesima volta cerco di prendere seriamente il mio cammino di fede... cercherò di accostarmi più frequentemente alla confessione... me lo ha consigliato anche il confessore dicendomi che mi devo confessare minimo una volta ogni 15 giorni! Ma è possibile rimanere in grazia anche se non ci si confessa così frequentemente?
Comunque... siccome sono seriamente intenzionato ad essere duro al peccato, ora che sono in grazia vorrei salvaguardare un pò la mia anima mediante anche qualche suo consiglio....
allora...diciamo che il male è sempre alle costole soprattutto quando si è stati ripuliti dal peccato...per esempio stasera, trovandomi con la mia fidanzata, e mentre ci scambiavamo gesti di affetto (intendo non peccaminosi, come dei semplici baci e abbracci) mi è capitato che involontariamente qualcosa che non avevo preventivato,
ma questo non è avvenuto per mia volontà, ma è avvenuto da solo! Spero che non vi sia peccato grave in tutto ciò. È così? perchè altrimenti con la mia ragazza dovrei stare sempre a distanza! L'intenzione di commettere e di desiderare atti impuri con lei non c'è stata assolutamente quindi penso che non vi sia peccato...vorrei soltanto una sua ulteriore ed eventuale conferma...tutto ciò mi angoscia e non mi da la possibilità di ricevere Gesù Eucarestia con serenità ma con la paura di commettere atto sacrilego!
Grazie per la sua attenzione!! È sempre molto disponibile e gentilissimo!! Grazie!!
Domenico
Risposta del sacerdote
Carissimo Domenico,
ti ringrazio dei complimenti che fanno sempre piacere perché incitano a portare avanti l’umile servizio del nostro sito.
Vengo adesso alle cose che mi hai comunicato.
1. Innanzitutto sono molto contento che ti sia confessato. La confessione è sempre una liberazione.
È liberazione dal peccato che macchia la nostra coscienza e impedisce di stare uniti al Signore da cuore a cuore.
Ed è anche liberazione dalla schiavitù del peccato e del demonio.
Tu accenni, giustamente, alla gioia del figliol prodigo che torna a casa ed è riabbracciato dal Padre.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che “in coloro che ricevono il sacramento della Penitenza con cuore contrito e in una disposizione religiosa, ne conseguono la pace e la serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito” (n. 1468).
2. Hai trovato un sacerdote che ti chiede di confessarti frequentemente, e cioè ogni 15 giorni.
Penso che questa sia una delle grazie più belle che ti ha fatto il Signore.
Quel sacerdote sa che per avere una vita cristiana fervente è quasi indispensabile la confessione frequente.
A rigore, è possibile vivere in grazia anche se non ci si confessa così spesso.
Ma per il fervore della vita cristiana c’è una grazia propria che viene data in questo sacramento. È la grazia cosiddetta sacramentale, che aiuta ad avere orrore del peccato e comunica la forza di cambiare e di superare tante difficoltà.
Ogni confessione, se è ben fatta, dà un aumento di grazia.
3. Quanto ti è successo negli scambi di affetto con la tua ragazza non è di per sé peccato, perché c’è stata assoluta involontarietà.
Inoltre va ricordato che è praticamente impossibile che vi siano manifestazioni affettive che non comportino un qualche coinvolgimento erotico.
Ma questo di per sé non è ancora peccaminoso.
Tuttavia un coinvolgimento erotico che arrivasse ad una vera eccitazione sessuale sarebbe segno di un esercizio della genitalità che viene depauperata del suo significato più alto: quello della donazione totale di sé. Senza che uno se ne accorga, l’attenzione viene spostata dal volere il bene dell’altro al volere il bene di se stesso.
È questo il caso di manifestazioni affettive che portano alla polluzione.
Se questa avviene in maniera inopinata, non vi è sul momento alcun problema. Ma se questo fenomeno diventa prevedibile, allora il discorso cambia.
Intendiamoci: voler bene a se stessi non è sbagliato, anzi è un bene. Ma non si può mai usare dell’altro per l’esperienza di un piacere fisico, fine a se stesso.
4. Mi pare che questo sia il senso del n. 96 del documento Orientamenti educativi sull’amore umano della Congregazione per l’educazione cattolica (12.12.1983): “Si vanno sempre più diffondendo tra gli adolescenti e i giovani certe manifestazioni di tipo sessuale che di per sé dispongono al rapporto completo senza però giungere alla sua realizzazione. Queste manifestazioni della genitalità sono un disordine morale, perché avvengono al di fuori di un contesto matrimoniale” (n. 96).
Come vedi, in questo punto il documento non parla di relazioni sessuali prematrimoniali, ma semplicemente di certe manifestazioni di tipo sessuale... senza però giungere alla sua realizzazione.
Questo documento poi prosegue così: “L’educazione sessuale aiuterà gli adolescenti a scoprire i valori profondi dell’amore e a capire il danno che tali manifestazioni recano alla loro maturazione affettiva, in quanto conducono ad un incontro non personale, ma istintivo, spesso indebolito da riserve e calcoli egoistici, dunque sprovvisto del carattere di una vera relazione personale e tanto meno definitiva.
Un’autentica educazione condurrà i giovani verso la maturità e la padronanza di sé, frutti di una scelta cosciente e di uno sforzo personale” (n. 97).
5. Rispondo adesso alla tua ultima domanda.
- Se nelle manifestazioni affettive c’è un lieve coinvolgimento erotico, non cercato di per se stesso, puoi fare la Santa Comunione tranquillamente.
Un lieve coinvolgimento erotico a volte c’è anche solo nel vedere o stare vicino ad una determinata persona.
- Se il coinvolgimento erotico porta inopinatamente ad una polluzione non voluta e inaspettata, puoi ugualmente fare la Santa Comunione. Sebbene vi sia un esercizio disordinato della sessualità, tuttavia si tratta di una conseguenza imprevista e non voluta.
Come si sa, per commettere un peccato grave non è sufficiente che vi sia la materia grave. Ma ci vuole anche la piena avvertenza della mente e il deliberato consenso della volontà.
- Se invece questo coinvolgimento erotico con tutte le sue conseguenze comincia a ripetersi, è necessario fermarsi, purificarsi interiormente con la Confessione e impegnarsi più seriamente in un cammino che renda l’affetto vicendevole sempre più bello e più puro. Diversamente ci si mette in un piano inclinato che non può che portare a conseguenze sempre più pesanti, come lo spegnimento dell’amore.
– Va ricordato che l’obiettivo della castità non consiste semplicemente nel contenersi dai disordini, ma nel rendere l’affetto vicendevole sempre più bello, più libero, più forte, più protetto dalle insidie dell’egoismo e dell’aggressività. La confessione quindicinale che il tuo sacerdote ti ha proposto costituisce un valido aiuto.

In generale potrebbe dirmi cosa è lecito durante il fidanzamento? Mi darebbe dei confini “pratici”?
Caro Padre Angelo,
Su un sito diverso dal vostro ho letto delle cose che mi hanno turbato molto riguardo a certi comportamenti sessuali che sono giudicati peccati mortali (qualsiasi forma che di eccitazione ecc.).
Volevo chiederle: ma baciarsi con la lingua è peccato mortale? Io do dei baci di questo tipo alla mia fidanzata, ma prevale la componente affettiva rispetto a quella passionale.
Non abbiamo rapporti sessuali completi e non ci tocchiamo nella sfera genitale, che rimane sempre coperta dal vestito... Non è mia volontà avere rapporti completi o cercare l'eiaculazione.
il visitatore esemplifica alcune sue pratiche e per questo scrive:
Scusi la casistica, ma sono molto turbato (...).
Personalmente credo che se i rapporti intimi siano giustamente vietati, non si può rimanere completamente "asettici", vi sia lo spazio per una "via di mezzo" ragionevole. Ritengo che una conoscenza del corpo, cercando di non trascendere in una eccessiva possessività rimanga nel campo praticabile e, al massimo, in certi momenti "un po' caldi" appartenga alla categoria del peccato veniale. Come si fa a non provare umanamente piacere?
Una volta un prete mi ha detto di non fare quello di cui si potrebbero vergognare i figli.
In generale potrebbe dirmi cosa è lecito durante il fidanzamento? Mi darebbe dei confini "pratici"?
La ringrazio molto.
E.
Risposta del sacerdote
Caro E.,
sono andato a vedere nel sito che mi hai indicato e devo dire che il sacerdote che ha trattato di determinati argomenti ne ha trattato bene.
Cercherò di essere altrettanto chiaro anch’io.
1. Il principio che guida tutta la morale cristiana sulla sessualità è il seguente: l’esercizio della genitalità è proprio ed esclusivo del matrimonio.
L’esercizio della genitalità infatti manifesta la volontà di donarsi totalmente l’uno all’altro. E proprio perché totale include anche la capacità di donarsi reciprocamente la possibilità di diventare padre o madre. E questo viene attualizzato in maniera responsabile solo all’interno del matrimonio.
Pertanto ogni uso della genitalità che sia fine a se stesso è contrario al progetto di Dio.
2. I baci di per sé non appartengono all’ambito genitale.
Tuttavia, siccome non siamo fatti a scompartimenti, certi baci possono provocare un disordine nella genitalità, ad esempio una polluzione.
Se la polluzione capita per caso e contrariamente alla volontà del soggetto non c’è piena responsabilità.
Ma se uno sa che a seguito di determinati comportamenti se ne segue questa effetto, allora questo disordine diventa volontario e l’azione diventa peccaminosa.
3. Caro E., non ci vuole molto a capire che i baci in bocca provocano facilmente una commozione venerea. Per questo il sacerdote che scrive nel sito che mi hai indicato dice che sono occasione prossima di peccato. Ed è per questo che nei trattati di morale il bacio in bocca viene classificato come il bacio tipico dei coniugi e costituisce come una preparazione al rapporto coniugale.
Tuttavia, per una valutazione adeguata, è sempre necessario tenere presente il comportamento e la reazione dei soggetti.
Certi gesti, anche se materialmente sono identici, non lo sono invece per i soggetti che li compiono.
E, di per sé, l’ambito delle manifestazione affettive non si identifica con quello della genitalità (anche se la relazione è prossima).
4. Tu dici: nel mio caso prevale la componente affettiva più che quella passionale. Ma se la componente affettiva provoca un disordine nella genitalità, il bacio stesso slitta verso un rapporto di strumentalizzazione vicendevole, senza che uno se ne accorga.
5. Penso di aver risposto così alle varie domande che il tuo messaggio include. Il limite è dato dal coinvolgimento della genitalità (commozione venerea).
6. Ti ringrazio per la fiducia.
Ti consiglio di fidarti totalmente della legge di Dio e delle sue vie.
Il Signore sa ciò di cui ha bisogno il nostro amore per poter conservarsi bello e sempre affascinante.
Il Signore non è nemico dell’amore di coppia. È Lui che l’ha voluto ed è Lui che lo vuole proteggere da qualsiasi insidia e seduzione.
Agire di propria testa, escludendo Dio, porta fatalmente alla morte dell’amore.

La mia fidanzata ed io da più di un anno siamo insieme e stiamo parecchio attenti a non infrangere il Sesto Comandamento
Buona sera, padre Angelo,
volevo ringraziarla per questo bellissimo aiuto che lei e i sacerdoti domenicani offrite al prossimo dubbioso e confuso come me anche.
Il mio problema è molto personale, riguarda la morale sessuale e matrimoniale; mi rendo conto che sia un tema molto delicato e che possa urtare le persone più sensibili, me compreso, ma pregherò il Signore di aiutarvi nel vostro nobile compito di informarci riguardo a ciò che è giusto o sbagliato fare in queste situazioni, per evitare di offendere Gesù.
Ecco, il mio problema è sorto leggendo alcune sue risposte a chi le chiedeva se era giusto o no concedersi, tra fidanzati, alcuni momenti di intimità senza arrivare all'atto vero e proprio.
La mia fidanzata ed io da più di un anno siamo insieme e stiamo parecchio attenti a non infrangere il Sesto Comandamento nelle sue vaste tematiche, tanto che il momento in cui vorremmo entrare in contatto per la prima volta sarà nel giorno del matrimonio.
Leggendo le sue risposte, ho notato che lei ritiene disordinate tutte le azioni tra fidanzati che coinvolgono la "genitalità" o che possono provocare una "polluzione": ecco, che cosa intende, esattamente, con queste espressioni? Scusi, non vorrei imbarazzarla, anche a me dispiace entrare così nel dettaglio, ma capirà il perché lo faccio. Il fatto è che, appena la mia fidanzata ed io ci siamo messi insieme, non ci negavamo alcuni gesti sia pure pudichi, ma notavo che – perdoni il dettaglio - mi capitava di secernere il cosiddetto "liquido di Cowper", che, informandomi, ho scoperto essere sintomo di una eccitazione. Per questo, non volendo offendere Gesù, abbiamo tralasciati nettamente questi gesti, perché sentivo che poteva essere un problema di disordine morale il mio. Questo è stato un fatto relativo ai nostri esordi, ma il problema è che siamo giovani (21 anni), vergini e inespertissimi entrambi, ambiamo a modelli di vita casta e pura sul modello di chi, come lei, ha consacrato la propria vita a Gesù e alla Chiesa, consapevoli che un giorno potremo sposarci e ricevere questo meraviglioso dono che è il Sacramento del Matrimonio col quale vorremmo accogliere Gesù nel piccolo nucleo familiare che costituiamo e che, speriamo, possa accrescersi. Come può capire, teniamo entrambi al Matrimonio e capita che ne parliamo, così come ci piace ricordare quando e come ci siamo conosciuti, i nostri primi e timidi discorsi eccetera; in queste circostanze mi emoziono un pochino, anche perché trovo che la mia fidanzata sia davvero carina e ringrazio il Signore che ci ha concesso di incontrarci, e mi capita, purtroppo, il fenomeno che le avevo descritto prima, cioè quella secrezione. Mi chiedo se sia un peccato mortale o veniale, una cosa normale, data l'assoluta astinenza, vorrei, insomma, saperne di più, onde evitare di dispiacere a Gesù e di macchiarmi di un peccato brutto: le chiedo, inoltre, se mi consiglia di rivolgermi a un andrologo.
La ringrazio di cuore per il bene e l'amore che avete voi sacerdoti per il prossimo e per la funzione pastorale che compite sempre con la massima serietà e col reale e profondo attaccamento verso Gesù. La ricorderò in una preghiera. Che il Signore sia sempre con lei e col suo spirito,
Lorenzo
P.S.: Non mi dispiace se pubblica questa mia mail, perché il mio problema potrebbe essere quello di molti altri.
Risposta del sacerdote
Caro Lorenzo,
1. come vedi, pubblico la tua email perché di fatto diverse persone possono rispecchiare se stesse in quanto hai descritto.
Innanzitutto mi compiaccio per il vostro comune convincimento di vivere il fidanzamento come un itinerario di santificazione.
Quando nella vita di un giovane, e comunque anche di qualsiasi altra persone, questo obiettivo è perseguito con tutte le proprie forze, ci si accorge subito di ciò che ostacola la comunione col Signore e di ciò invece che la favorisce.
La Chiesa, quando parla di materia sessuale, precisa sempre che si tratta di legge di Dio, comprovata dalla retta ragione (e pertanto accessibile ad ogni persona di buona volontà, anche se non è battezzata) e anche dalla comune esperienza dei fedeli.
2. Il fenomeno che talvolta ti è successo non è di per sé un peccato grave perché può sopraggiungere indipendentemente dalla propria volontà.
Inoltre perché, come nel tuo caso, non vi è stata alcuna volontà di andare contro la legge di Dio.
3. Si tratta di un liquido secreto nella fase di eccitazione (pertanto non è necessario ricorrere dall’andrologo).
Tuttavia la sua secrezione è come un campanello d’allarme che sta ad indicare che determinate manifestazioni affettive corrono il pericolo di rimanere prigioniere di un certa sensualità che può bloccare il progresso della comunione spirituale vicendevole e anche della comunione con Dio.
4. Come ti ho detto poco sopra, nel tuo caso non si è trattato di un peccato grave perché non sapevi di determinate reazioni dell’organismo né le hai cercate.
Ma possono diventare peccato quando dall’esperienza si sa che si va a finire in un inizio di disordine, soprattutto quando non è obbligatorio compiere determinate azioni o manifestazioni.
5. Conservati puro, come già stai facendo, insieme con la tua ragazza.
Tieni sempre lo sguardo fisso sull’obiettivo ultimo di tutte le cose (la santificazione), che è da ricercare non solo quando si prega, ma sempre.
Di fatto, come ti sei accorto, ogni nostra azione influisce sul nostro rapporto col Signore.
L’unione col Signore è e deve essere il paradigma di tutto perché “tutto è stato creato per mezzo di Lui e in vista di Lui” (Col 1,16).
6. Chi non vive l’esperienza della grazia santificante e dell’unione col Signore, vede nelle leggi di Dio e della Chiesa solo delle proibizioni, quasi che Dio voglia mortificare l’amore.
Chi invece, come te, vuole avanzare nelle vie di Dio e crescere nell’unione col Signore vede nelle leggi di Dio e della Chiesa un dono singolare che permette di custodire e di accrescere l’autentico amore fra i due e nello stesso tempo conferisce una più profonda esperienza di Dio e di vera felicità.


Mi chiedi i limiti nelle intimità tra fidanzati. Ti rispondo: vai al largo nella purezza, vai al largo nella santità, nell’unione con Dio!
Padre, sono F, 20 anni volevo porle una domanda che da molto tempo mi assilla.
Io sono un cristiano credente e praticante come anche la mia ragazza, con la quale sto insieme da più di un anno e che ho conosciuto durante un pellegrinaggio. Con lei ho sempre avuto un rapporto sincero, in crescita nella fede, onesto e pulito con questo intendo niente rapporti sessuali.
Fino a poco fa solo baci e abbracci e qualche carezza, che però ultimamente negli ultimi 3 mesi sono scese (da parte mia) un pò più in basso fino a sfiorare le parti intime, o perlomeno ad accarezzare lì vicino, ma senza andare oltre.
Questo per la chiesa è peccato, perchè sarebbe contemplata come masturbazione, giusto? Ma se uno, nonostante la consapevolezza che la paglia vicino al fuoco brucia, riuscisse a dominarsi, sapendo a cosa va incontro se eccede, e a limitare quelle carezze, sapendo che non sono solo un gesto per appagare un proprio piacere, un atto di libidine o ricreativo come ho letto in un messaggio, ma un momento di leggera intimità, coinvolgimento innocente, ma che non va oltre, che si ferma lì... secondo lei in questo caso è peccato?
Io sono assolutamente convinto della castità prematrimoniale, però non avere nessuno ma dico nessun contatto fisico (oltre a baci e abbracci intendo, qualche intima carezza), per 5, 6, 7 anni (possibile periodo di fidanzamento) sarebbe una bella impresa, che poi sicuramente in un futuro darà i suoi frutti, ma è così sbagliato questo atteggiamento di cui parlo?
Secondo me è eccessivamente restrittivo il divieto, il dogma che viene posto dalla chiesa, o perlomeno poco chiaro, sono tanti i sacerdoti che ne danno versioni diverse o si esprimono con varie opinioni e io mi trovo un pò spiazzato, anche verso altri ragazzi che mi continuano a porre domande a proposito.
So che fuori dal matrimonio non ci si appartiene e quindi tutti questi atteggiamenti sarebbero "bugie" però...non si potrebbero fare delle distinzioni tra peccato e peccato, cioè fare una graduatoria, dire cosa è lecito fare e cosa è vietato...?
Attendo risposte.

Risposta del sacerdote
Carissimo F.,
1. intanto mi compiaccio per il tuo cammino di vita cristiana e per la tua volontà di percorrere le vie di Dio con la ragazza che il Signore ti ha fatto incontrare.
Tieni sempre presente la vetta alla quale sei chiamata ad arrivare insieme con la tua ragazza: la santità.
Se non tieni presente la vetta, è facile scadere nel moralismo, e cercare non solo le soluzioni di comodo o anche il prete di comodo.
2. Mi pare che tu abbia capito molto bene la posta che è in gioco in certe manifestazioni affettive: la masturbazione.
Evidentemente questo non può mai far maturare una persona.
Il male è male e non è strumento positivo di crescita nel bene.
3. Tu sei alla ricerca di limiti fino ai quali si può andare senza commettere peccato.
Chiedi anche di fare distinzioni tra peccato e peccato.
È vero, c’è distinzione tra peccato e peccato. Ma si può consigliare il peccato veniale?
Per essere più concreto ti domando: sono necessari determinati atti che scivolano verso il peccato per mostrarsi che ci si vuol bene?
La risposta è no, anzi porta ad usare della sessualità al di fuori del progetto di Dio.
Manifestazioni affettive che portano normalmente all’eccitazione sessuale sono inaccettabili perché separano l’esercizio della genitalità dal dono totale di sé e dalla procreazione. Il rapporto di coppia slitta verso una strumentalizzazione vicendevole. E anche là dove non si giunge alla commozione venerea si può ugualmente pregiudicare il valore ‘“personale” del corpo e della sessualità.
Più che nell’eros, la vita di coppia va favorita dalle premure disinteressate e dall’amicizia piena di attenzioni. Come nota un teologo moralista quando si coinvolge la genitalità c’è troppo coinvolgimento emotivo per poter permettere una chiara, realistica valutazione del partner come possibile compagno di vita (Peschke, Teologia morale, p. 549).
4. Porta te stesso e i tuoi compagni verso la vetta della santità.
Tieni sempre presente questo obiettivo e allora tutti i conti torneranno e ti troverai sempre in grado di dare la risposata.
Diversamente correrai il rischio di fare del moralismo: questo sì, questo no.
Il sì e il no si comprendono alla luce dell’obiettivo da raggiungere.
Osservi che l’insegnamento della Chiesa ti pare troppo restrittivo.
Ma la Chiesa segue il suo maestro che dice: “Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” (Lc 13,23-24).
La Chiesa vuole portare gli uomini là dove li vuole portare Cristo: alla santità.
La sua legge la si comprende bene solo in ordine a questo obiettivo.
Dillo chiaramente anche ai tuoi amici. Vedrai che capiranno.
5. Non nego che tu possa trovare delle divergenze di valutazione tra i sacerdoti.
Ma intanto ho l’impressione che tu sappia bene da che parte stia la verità.
Inoltre al di là delle opinioni dei singoli, vi è il Magistero della Chiesa, che è assistito dallo Spirito Santo nell’interpretare la legge di Dio sull’amore umano.
Questa è la nostra regola. E chi si discosta da essa, rischia di sbandare e di far sbandare gli altri.
Il documento Vaticano Orientamenti educativi sull’amore umano dice:
“Si vanno sempre più diffondendo tra gli adolescenti e i giovani certe manifestazioni di tipo sessuale che di per sé dispongono al rapporto completo senza però giungere alla sua realizzazione. Queste manifestazioni della genitalità sono un disordine morale, perché avvengono al di fuori di un contesto matrimoniale” (n. 96).
E ancora: “L’educazione sessuale aiuterà gli adolescenti a scoprire i valori profondi dell’amore e a capire il danno che tali manifestazioni recano alla loro maturazione affettiva, in quanto conducono ad un incontro non personale, ma istintivo, spesso indebolito da riserve e da calcoli egoistici, dunque sprovvisto del carattere di una vera relazione personale e tanto meno definitiva. Un’autentica educazione condurrà i giovani verso la maturità e la padronanza di sé, frutti di una scelta cosciente e di uno sforzo personale” (n. 97).
Ti ringrazio della franchezza con cui hanno esposto il tuo pensiero.
Spero di averti aiutato a comprendere di più: vai al largo nella purezza, vai al largo nella santità, nell’unione con Dio.
Non sono le misure minime quelle che possono soddisfare il cuore dell’uomo.
Ti parrà restrittiva la legge di Dio, ma poi ti accorgerai che è l’unica che salva l’amore, che salva l’unione, che salva il matrimonio.
Sii testimone generoso dell’amore purissimo di Dio per l’uomo e di Cristo per la Chiesa.

Se tra due fidanzati siano lecite le manifestazioni affettive che le sottopongo
Caro Padre Angelo,
le scrivo per chiederle se due persone che si frequentano e si amano e magari si vogliono anche sposare, ecco se queste due persone peccano nel caso si baciassero in modo “completo” (colombino). C’è differenza se non sono ancora fidanzati o se lo sono? Inoltre ho letto che questo tipo di bacio non costituisce propriamente un peccato mortale ma ne è una occasione prossima e dunque andrebbe evitato. Se fosse vero, significa che baciarsi in quel modo comporta la commissione di un peccato veniale deliberato?
Invece un semplice bacio sulle labbra, magari assaporandole un po’ va ancora bene? E’ un terreno molto insidioso per chi vuole conservare una autentica purezza!
La ringrazio in anticipo per la risposta,
Carlo
Risposta del sacerdote
Caro Carlo,
1. leggo in un manuale di morale: “è evidente che il bacio ‘à pleines bouches’ è il bacio tipico degli sposi.
Ma il bacio discreto, ‘à bouches closes’, non sembra proibito, specie negli ultimi tempi del fidanzamento”.
Con questa risposta, è risolta del tutto la tua prima domanda. Questo bacio non va bene né per i fidanzati né per quelli che non lo sono ancora.
2. Come tu stesso riconosci, in quel tipo di bacio viene coinvolta la genitalità per il pericolo molto prossimo di polluzione. Ora secondo il magistero della Chiesa l’esercizio della genitalità ha vero significato solo all’interno del quadro del matrimonio, perché qui la genitalità è intimamente agganciata con l’amore e l’apertura alla vita.
Nel matrimonio la commozione venerea stimola e accompagna un atto di generosità, cosa che non avviene al di fuori di questo contesto.
3. Pertanto è vero quello che hai letto e che cioè il bacio che tu chiami completo porta in sé un’occasione prossima di peccato e va evitato.
D’altra parte non è qui che consiste l’amore tra fidanzati.
Quando questo bacio viene dato senza il pericolo prossimo di polluzione, il coinvolgimento erotico è imperfetto. Per cui il disordine morale che ne segue è veniale.
4. La risposta all’ultima domanda è già inclusa nel primo punto.
5. Mi hai fatto una domanda bene precisa, che vuole delimitare i confini tra il peccato grave e il peccato veniale. Nella vita ci si pongono anche questi interrogativi.
Io ti ho dato la riposta.
Ma mi pare doveroso aggiungere che la vita affettiva tra due fidanzati deve spingersi sempre di più verso le autentiche manifestazioni di affetto, quelle che consistono nel donarsi a vicenda le cose più belle: l’interiorità del proprio cuore e della propria fede. Quando si vive così, ci si accorge subito che questo esige il contesto di un amore puro.
Talvolta tra noi fidanzati le carezze divengono più intime e rimango con qualche dubbio
Carissimo Padre,
seguo con molto interesse la sua rubrica e non è la prima volta che le scrivo; attraverso le sue risposte e quelle date ad altri utenti ho imparato molte cose che prima ignoravo. Adesso vorrei porle un quesito: ho appreso proprio tramite il sito che l'atto masturbatorio è un peccato che necessita la confessione prima della Santa Comunione.
Io e il mio fidanzato cerchiamo di vivere il nostro rapporto in maniera casta, ma talvolta le nostre carezze divengono più intime anche se riusciamo a fermarci prima che l'atto venga compiuto.
In questo caso è lecito accostarsi alla Santa Comunione? Io ho sempre pensato di sì perché comunque abbiamo adoperato la nostra volontà perché l'atto non si compisse. Ma a questo punto non sono più tanto convinta; Padre ho sempre sbagliato?
La ringrazio in anticipo per il tempo che potrà dedicarmi e le chiedo una preghiera per il nostro cammino.
E.

Risposta del sacerdote
Carissima E.,
1. sono contento che il nostro sito abbia contribuito a portare chiarezza su alcune manifestazioni della tua vita affettiva.
Persone che di recente si sono avvicinate alle fede mi hanno detto che, sebbene non sapessero che la masturbazione fosse un peccato, tuttavia provavano disagio e anche un senso di sporcizia interiore.
Penso che questa sia la sensazione di tutti quelli che fanno questa esperienza.
2. Tu adesso mi poni una domanda molto esplicita ma sotto un certo aspetto indecifrabile.
Se le vostre carezze portano alle soglie della masturbazione, vi mettete in una occasione prossima di peccato. E anche se non provate poi il disagio tipico della masturbazione, tuttavia capite che siete andati troppo in là e avvertite pure un qualche disagio. Diversamente non mi avresti scritto Ma a questo punto non sono più tanto convinta.
Infatti vi può essere una sensualità che lascia disagio e in qualche modo compromette l’amore vero facendolo slittare nella concupiscenza.
Tenendo presente che all’Eucaristia ci si deve accostare nella maniera più santa e più pura, per la tranquillità della tua anima potresti confessarti e dire al sacerdote: “Non ho commessi veri e propri peccati gravi, però mi pare di essere stata un pò impura”. Il sacerdote capirà e non ti farà domande.
Intanto prendi dimestichezza con la confessione sacramentale, che non sarebbe male che fosse frequente, anche quindicinale o settimanale.
Credi: vi sono coppie di fidanzati che si confessano con questa frequenza ed è loro molto utile.
3. Il consiglio che ti do è quello che mi dicono alcune coppie di fidanzati: che non è necessario spingersi così in là per dirsi che ci si vuole bene.
Pertanto non è mai sbagliato andare al largo nell’esercizio della purezza.
La purezza fa capire che ci si vuole bene in maniera autentica e affascinante. E per questo ci si stima di più.




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