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 DIVORZIATI / RISPOSATI

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MessaggioTitolo: DIVORZIATI / RISPOSATI   DIVORZIATI / RISPOSATI EmptySab Giu 06, 2020 7:56 am

De Paolis: «La pastorale può cambiare, non la legge di Dio»
Il cardinale canonista chiede ai vescovi di "accompagnare i divorziati allo scioglimento delle nozze canoniche" e non vede al Sinodo "spazi di apertura possibili" sulla comunione


“Fanno bene i padri sinodali ad interrogarsi sull’accompagnamento pastorale delle coppie irregolari. Ma ci sono limiti non superabili: la legge di Dio vieta ai divorziati risposati l’accesso ai sacramenti”. Il cardinale canonista Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli affari economici, argomenta la sua contrarietà ad un’apertura, però riconosce che “la questione esiste”. Infatti, “nessuno deve sentirsi escluso dalla vita ecclesiale”. Ma, aggiunge, “il pastore può accompagnare i fedeli verso seconde nozze solo dopo la dichiarazione di nullità delle prime”.


Perché non condivide le aperture ipotizzate al Sinodo sui sacramenti ai divorziati risposati?

“Nella Chiesa non si può ricevere l’eucarestia se non si è in stato di regolarità con la legge di Dio. Chi è consapevole di essere in condizione di irregolarità non può andare a ricevere l’eucarestia. E se, nonostante ciò, lo fa pubblicamente e la sua condizione è nota, il sacerdote non può ammetterlo ai sacramenti. E’ legittimo che il Sinodo ne discuta, ma non è tecnicamente un tema ecclesiastico. Non è un problema che attiene alla Chiesa, bensì a Dio. Si può modulare meglio e aggiornare la cura pastorale della persone per renderla più efficace ai tempi che mutano, però i dieci comandamenti non si possono cambiare”.


Che cosa ostacola il cambiamento della prassi?

“Il sesto comandamento dice che la sessualità è legittima nel matrimonio, non fuori da esso. Un vescovo deve accompagnare la persona a sanare l’impedimento. Per accedere all’eucarestia bisogna essere a posto con i comandamenti di Dio. Senza la dichiarazione di nullità delle nozze canoniche, non c’è soluzione. Ci si può interrogare su come considerare il comandamento di Dio. Prassi o dottrina, non fa differenza. Nessuno può andare contro il comandamento di Dio. Neppure il Papa. Non c’è compromesso possibile. Vediamo cosa uscirà dal Sinodo”.


Lei considera adulteri i divorziati risposati?

“Moralmente è un adulterio avere rapporti con una donna o un uomo che non è il proprio coniuge. Nel caso dei divorziati risposati il matrimonio cristiano è ancora in piedi e quindi il matrimonio civile contratto successivamente non esiste per la Chiesa. Il successivo matrimonio civile non è un matrimonio per la Chiesa e non cancella le nozze canoniche. Quindi il secondo matrimonio, cioè quello civile, è una convivenza di due persone non sposate. E coloro che convivono senza essere sposati canonicamente, sono adulteri. Due che vivono coniugalmente ma non sono coniugi commettono adulterio perciò non possono ricevere l’eucarestia”.

Qual è l’ostacolo, secondo Lei?

“La Chiesa non può riconoscere due matrimoni. Se il primo matrimonio canonico è ancora in essere e non è stato sciolto è perché non è stata chiesta la dichiarazione di nullità di quelle nozze oppure perché non sussistono motivi di nullità. Per passare a nuove nozze bisogna avere l’annullamento e poi risposarsi canonicamente altrimenti non si è liberi dal primo matrimonio. L’unico che per la Chiesa continui ad esistere”.
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