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 6. LA LEGGE DEL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA

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[Alberto]
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MessaggioTitolo: 6. LA LEGGE DEL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA   6.	LA LEGGE DEL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA EmptySab Apr 11, 2020 4:41 pm

DOTTRINA DEI DODICI APOSTOLI - IL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA
Dottrina del Signore (predicata) ai gentili per mezzo dei dodici Apostoli
DIDACHÈ
LA VIA DELLA VITA
1. Due sono le vie, una della vita c una della morte, e la differenza e grande fra queste due vie.
2. Ora questa è la via della vita: innanzitutto amerai Dio che ti ha creato, poi il tuo prossimo come te stesso; e tutto quello che non vorresti fosse fatto a te, anche tu non farlo agli altri.
3. Ecco pertanto l'insegnamento che deriva da queste parole; benedite coloro che vi maledicono e pregate per i vostri nemici; digiunate per quelli che vi perseguitano; perché qual merito avete se amate quelli che vi amano? Forse che gli stessi gentili non fanno altrettanto? Voi invece amate quelli che vi odiano e non avrete nemici.
4. Astieniti dai desideri della carne. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra e sarai perfetto; se uno ti costringe ad accompagnarlo per un miglio, tu prosegui con lui per due. Se uno porta via il tuo mantello, dagli anche la tunica. Se uno ti prende ciò che è tuo, non ridomandarlo, perché non ne hai la facoltà.
5. A chiunque ti chiede, da senza pretendere la restituzione, perché il Padre vuole che tutti siano fatti partecipi dei suoi doni. Beato colui che dà secondo li comandamento, perché è irreprensibile. Stia in guardia colui che riceve, perché se uno riceve per bisogno sarà senza colpa, ma se non ha bisogno dovrà rendere conto del motivo e dello scopo per cui ha ricevuto. Trattenuto in carcere, dovrà rispondere delle proprie azioni e non sarà liberato di li fino a quando non avrà restituito fino all’ultimo centesimo.
6. E a questo riguardo è pure stato detto: «Si bagni di sudore l’elemosina nelle tue mani, finché tu sappia a chi la devi fare».
1. Secondo precetto della dottrina:
2. Non ucciderai, non commetterai adulterio, non corromperai fanciulli, non fornicherai, non ruberai, non praticherai la magia, non userai veleni, non farai morire il figlio per aborto né lo ucciderai appena nato; non desidererai le cose del tuo prossimo.
3. Non sarai spergiuro, non dirai falsa testimonianza, non sarai maldicente, non serberai rancore.
4. Non avrai doppiezza né di pensieri né di parole, perché la doppiezza nel parlare è un’insidia di morte.
5. La tua parola non sarà menzognera né vana, ma confermata dall’azione. »
6. Non sarai avaro, né rapace, né ipocrita, né maligno, né superbo; non mediterai cattivi propositi contro il tuo prossimo.
7. Non odierai alcun uomo, ma riprenderai gli uni; per altri, invece, pregherai; altri li amerai più dell’anima tua.

1. Figlio mio, fuggi da ogni male e da tutto ciò che ne ha l’apparenza.
2. Non essere iracondo, perché l’ira conduce all’omicidio, non essere geloso né litigioso né violento, perché da tutte queste cose hanno origine gli omicidi.
3. Figlio mio, non abbandonarti alla concupiscenza, perché essa conduce alla fornicazione; non fare discorsi osceni e non essere immodesto negli sguardi, perché da tutte queste cose hanno origine gli adultèri.
4. Non prendere auspici dal volo degli uccelli, perché ciò conduce
all’idolatria; non fare incantesimi, non darti all’astrologia né alle purificazioni superstiziose, ed evita di voler vedere e sentire parlare di simili cose, perché da tutti questi atti ha origine l’idolatria.
5. Figlio mio, non essere bugiardo, perché la menzogna conduce al furto, né avido di ricchezza,' né vanaglorioso, perché da tutte queste cose hanno origine i furti.
6. Figlio mio, non essere mormoratore, perché ciò conduce alla diffamazione; non essere insolente, né malevolo, perché da tutte queste cose hanno origine le diffamazioni.
7. Sii invece mansueto, perché i mansueti erediteranno la terra.
8. Sii magnanimo, misericordioso, senza malizia, pacifico, buono e sempre timoroso per le parole che hai udito.
9. Non esalterai te stesso, non infonderai troppo ardire nel tuo animo; né l’animo tuo si accompagnerà con i superbi, ma andrà insieme ai giusti e agli umili.
10. Tutte le cose che ti accadono accoglile come dei beni, sapendo che nulla avviene senza la partecipazione di Dio.


O figlio, ti ricorderai notte e giorno di colui che ti predica la parola di Dio e lo onorerai come il Signore, perché là donde è predicata la (sua) sovranità, è il Signore.
1. Cercherai poi ogni giorno la presenza dei santi, per trovare riposo nelle loro parole.
2. Non sarai causa di discordia, ma cercherai invece di mettere pace tra i contendenti; giudicherai secondo giustizia e non farai distinzione di persona nel correggere i difetti.
3. Non starai in dubbio se (una cosa) avverrà o no.
4. Non accada che tu tenda le mani per ricevere e le stringa nel dare.
5. Se grazie al lavoro delle tue mani possiedi (qualche cosa), donerai in espiazione dei tuoi peccati.,
6. Darai senza incertezza, e nel dare non ti lagnerai; conoscerai, infatti,1 chi è colui che dà una buona ricompensa.
7. Non respingerai il bisognoso, ma farai parte di ogni cosa al tuo fratello e non dirai che è roba tua. Infatti, se partecipate in comune ai beni dell’immortalità, quanto più non dovete farlo per quelli caduchi?
8. Non ritirerai la tua mano di sopra al tuo figlio o alla tua figlia, ma sin dalla tenera età insegnerai loro il timor di Dio.
9. Al tuo servo e alla tua serva che sperano nel medesimo Dio non darai ordini nei momenti di collera, affinché non perdano il timore di Dio, che sta sopra gli uni e gli altri. Perché egli non viene a chiamarci secondo la dignità delle persone, ma viene a coloro che lo Spirito ha preparato.
10. Ma voi, o servi, siate soggetti ai vostri padroni come a una immagine di Dio, con rispetto e timore.
11. Odierai ogni empietà e tutto ciò che dispiace al Signore.
12. Non trascurerai i precetti del Signore, ma osserverai quelli che hai ricevuto senza aggiungere o togliere nulla.
13. Nell’adunanza confesserai i tuoi peccati e non incomincerai mai la tua preghiera in cattiva coscienza. Questa è la via della vita.

II. LA VIA DELLA MORTE

1. La via della morte invece è questa: prima di tutto essa è maligna e piena di maledizione: omicidi, adulteri, concupiscenze, fornicazioni, furti, idolatrie, sortilegi, venefici, rapine, false testimonianze, perfidie, doppiezza di cuore, frode, superbia, malizia, arroganza, avarizia, turpiloquio, invidia, insolenza, orgoglio, ostentazione, spavalderia.
2. Persecutori dei buoni, odiatori della verità, amanti della menzogna, che non conoscono la ricompensa della giustizia, che non si attengono al bene né alla giusta causa, che sono vigilanti non per il bene ma per il male; dai quali è lontana la mansuetudine e la pazienza, che amano la vanità, che vanno a caccia della ricompensa, non hanno pietà del povero, non soffrono con chi soffre, non riconoscono il loro creatore, uccisori dei figli, che sopprimono con l’aborto una creatura di Dio, respingono il bisognoso, opprimono i miseri, avvocati dei ricchi, giudici ingiusti dei poveri, pieni di ogni .peccato. Guardatevi, o figli, da tutte queste colpe.
1. Guarda che alcuno non ti distolga da questa via della dottrina, perché egli ti insegna fuori (della volontà) di Dio.
2» Se infatti puoi sostenere interamente il giogo del Signore, sarai perfetto; se non puoi fa’ almeno quello che puoi.
3. E riguardo al cibo, cerca di sopportare tutto quello che puoi, ma comunque astieniti nel modo più assoluto dalle carni immolate agli idoli, perché (il mangiarne) è culto di divinità morte.
7
l. Riguardo al battesimo, battezzate così: avendo in precedenza esposto tutti questi precetti, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in acqua viva. ‘
2. Se non hai acqua,vi va, battezza in altra acqua; se non puoi nella fredda, battezza nella calda.
3. Se poi ti mancano entrambe, versa sul capo tre volte l’acqua in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
4P E prima del battesimo digiunino il battezzante, il battezzando e, se possono, alcuni altri. Prescriverai però che il battezzando digiuni sin da uno o due giorni prima.
8
L I vostri digiuni, poi, non siano fatti contemporaneamente a quelli degli ipocriti; essi infatti digiunano il secondo e il quinto giorno della settimana, voi invece digiunate il quarto e il giorno della preparazione.

E neppure pregate come gli ipocriti, ma come comandò il Signore nel suo vangelo, così pregate:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male;
perché tua è la potenza e la gloria nei secoli.
2. Pregate così tre volte al giorno.

3. Nessuno però mangi né beva della vostra eucaristia se non i battezzati nel nome del Signore, perché anche riguardo a ciò il Signore ha detto: «Non date ciò che è santo ai cani».

Ora, se qualcuno venisse a insegnarvi tutte le cose sopra dette, accoglietelo;
1. ma se lo stesso maestro, pervertito, vi insegnasse un altra dottrina allo scopo di demolire, non lo ascoltate; se invece (vi insegna) per accrescere la giustizia e la conoscenza del Signore, accoglietelo come il Signore.
2. Riguardo agli apostoli e ai profeti, comportatevi secondo il precetto del vangelo.
3. Ogni apostolo che venga presso di voi sia accolto come il Signore.
4. Però dovrà trattenersi un giorno solo; se ve ne fosse bisogno anche un secondo; ma se si fermasse tre giorni, egli è un falso profeta.

Partendo, poi, l’apostolo non prenda per sé nulla se non il pane (sufficiente) fino al luogo dove alloggerà; se invece chiede denaro, è un falso profeta.
6. E non metterete alla prova né giudicherete ogni profeta che parla per ispirazione, perché qualunque peccato sarà perdonato, ma questo peccato non sarà perdonato.
7. Non tutti, però, quelli che parlano per ispirazione sono profeti, ma solo coloro che praticano i costumi del Signore. Dai costumi, dunque, si distingueranno il falso profeta e il profeta.
8. Ogni profeta che per ispirazione abbia fatto imbandire una mensa eviterà di prendere cibo da essa, altrimenti è un falso profeta.
9. Ogni profeta, poi, che insegna la verità, se non mette in pratica i precetti che insegna, è un falso profeta.
10. Ogni profeta provato come veritiero, che opera per il mistero terrestre della chiesa, ma che tuttavia non insegna che si debbano fare quelle cose che egli fa, non sarà da voi giudicato, perché ha il giudizio da parte di Dio; allo stesso modo, infatti, si comportarono anche gli antichi profeti.
11. Se qualcuno dicesse per ispirazione: dammi del denaro o qualche altra cosa, non gli darete ascolto; ma se dicesse di dare per altri che hanno bisogno, nessuno lo giudichi.
12. Vigilate sulla vostra vita. Non spegnete le vostre fiaccole e non sciogliete le cinture dai vostri fianchi, ma state preparati perché non sapete l’ora in cui il nostro Signore viene.
1. Vi radunerete di frequente per ricercare ciò che si conviene alle anime vostre, perché non vi gioverà tutto il tempo della vostra fede se non sarete perfetti nell'ultimo istante.
2. Infatti negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori, e le pecore si muteranno in lupi, e la carità si muterà in odio;
3. finché, crescendo l’iniquità, si odieranno l’un l’altro, si perseguiteranno e si tradiranno, e allora il seduttore del mondo apparirà come figlio di Dio e opererà miracoli e prodigi, e la terra sarà consegnata nelle sue mani, e compirà iniquità quali non avvennero mai dal principio del tempo.
4. E allora la stirpe degli uomini andrà verso il fuoco della prova, e molti saranno scandalizzati e periranno; ma coloro che avranno perseverato nella loro fede saranno salvati da quel giudizio di maledizione.
5. E allora appariranno i segni della verità: primo segno l’apertura nel cielo, quindi il segno del suono di tromba e terzo la risurrezione dei morti;
6. non di tutti, però, ma, come fu detto: Verrà il Signore e tutti i santi con lui. Allora il mondo vedrà il Signore venire sopra le nubi del cielo.
Nel corso della storia, l’uso delle cose temporali è stato macchiato da gravi manchevolezze, perché gli uomini, in conseguenza del peccato originale, spesso sono caduti in moltissimi errori intorno al vero Dio, alla natura dell'uomo e ai principi della legge morale: da qui corrotti i costumi e le istituzioni umane e non di rado conculcata la stessa persona umana. Anche ai nostri giorni, non pochi, ponendo un’eccessiva fiducia nel progresso delle scienze naturali e della tecnica, inclinano verso una specie di idolatria delle cose temporali, fattisi piuttosto schiavi che padroni di esse.
Il più grande dei comandamenti della legge è amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi (cf Mt 22,37-40). Ma questo precetto della carità verso il prossimo, Cristo lo ha fatto proprio e lo ha arricchito di un nuovo significato avendo voluto identificare se stesso con i fratelli come oggetto della carità, dicendo: «Ogni volta che voi avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Egli infatti, assumendo la natura umana, con una solidarietà soprannaturale, ha legato a sé come sua famiglia tutto il genere umano, e ha stabilito che la carità fosse il distintivo dei suoi discepoli con le parole: «Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri» (Gv 13,35).

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